"Un linguaggio diverso è una diversa visione della vita" (Federico Fellini)
Incomprensioni, fraintendimenti, contraddizioni, carenze, lacune, silenzi. Penso che buona parte delle criticità che si riscontrano al lavoro sia riconducibile alle parole pronunciate o taciute.
Siamo il risultato del nostro lessico abituale.
Il nostro vocabolario costruisce o demolisce la qualità delle nostre relazioni professionali e le relazioni professionali rappresentano l’unica via per accedere a risultati significativi, duraturi nel lavoro.
Un conto è dire che una persona ci piace, un altro è dire che ci fa letteralmente impazzire. Una cosa è dire che il risultato va bene, un’altra che è semplicemente strepitoso.
“Mi fa schifo” è diverso da “è lontano dai miei gusti”, “hai sbagliato tutto” è differente da “molto distante dalle aspettative”. “Categoricamente no” non è come “fatico molto a venirti incontro”.
Gli effetti generati nelle persone cambiano parecchio, così come cambiano le loro reazioni.
Le parole sono veicoli di emozioni, a termini differenti seguono reazioni e comportamenti differenti.
Desideriamo collaborazione, supporto, comprensione, fidelizzazione, attenzione, considerazione, cortesia, ascolto? Il linguaggio che usiamo può fare moltissimo per indurre i nostri interlocutori a garantirci questi aspetti.
Farsi ricordare come persone piacevoli e apprezzabili spalanca la porta a continue opportunità.
Quando abbiamo le persone dalla nostra parte abbiamo tutto. Basta pensare a quante persone poco piacevoli e apprezzabili incontriamo in ambito professionale.
Le relazioni sono davvero tutto nel lavoro (e non solo).